Il palazzo venne progettato tra il 1928 e il 1932 dall’architetto Piero Portaluppi (1888-1967) su commissione della famiglia Crespi, dinastia di imprenditori con attività nel settore dell’industria tessile ed elettrica, comproprietari del «Corriere della Sera».
L’edificio rispecchia lo stile maturo dell’architetto milanese. I marmi e i graniti vengono composti seguendo un criterio improntato a leggerezza: più scuri nel basamento, chiari verso la sommità. Il ritmo dinamico degli elementi architettonici alleggerisce le facciate: un basamento segnato da arcate, tre piani scanditi da lesene e due piani superiori arretrati con terrazzi. Si stagliano sulla sommità gli eleganti timpani.
Prospiciente il precedente corso Littorio (ora Matteotti), la costruzione si armonizza con altre creazioni di Portaluppi: l’edificio della Banca Commerciale Italiana in largo Mattioli e la restaurata Casa degli Omenoni.